Cosa si intende per devianza giovanile?

Il 25 Febbraio 2021 sono stata ospite su Tv9 al consueto appuntamento del giovedì: “Stasera c’è Giancarlo” di  Giancarlo Capecchi, alle 21.15.

Abbiamo discusso di “Devianza giovanile – Ruoli e responsabilità genitoriali.”

Insieme a me, il dott. Umberto Paioletti, Psicologo e Psicoterapeuta e il Dirigente Scolastico, Dott. Roberto Mugnai.

Partendo dal verbo “deviare”, abbiamo affrontato il problema delle “regole”, del ruolo di genitore e docente, delle “responsabilità”.

La responsabilità civile

In ambito civile, la responsabilità dei genitori ex art. 2048 c.c. è connessa ai doveri inderogabili ex art 147 c.c., che è “attenuata” solo nel caso in cui i genitori diano prova di aver impartito una buona educazione e di aver predisposto ogni ragionevole misura di sicurezza al fine di evitare la commissione dell’illecito, nonché di non essere riusciti a impedire il fatto nonostante l’adeguata vigilanza espletata.

Si applica la cosiddetta “responsabilità oggettiva” (Cass. 2413/2014 e 3964/2014).

Si presume la culpa in educando dei genitori qualora il fatto illecito commesso dal figlio minore sia di tale gravità da rendere evidente la sua incapacità di percepire il disvalore della propria condotta.

Vale dunque il principio per cui i genitori di un figlio minorenne con essi convivente possono sottrarsi alla responsabilità ex art. 2048 c.c. solo nel caso in cui dimostrino l’assenza di una loro culpa in vigilando e in educando.

In talune fattispecie è possibile comunque ritenere sussistente la culpa in educando e pertanto non è sufficiente una allegazione generica, bensì è necessario fornire una prova specifica e rigorosa sulla correttezza dell’educazione impartita.

La responsabilità penale

La responsabilità penale è personale.

Chi commette un delitto deve risponderne in prima persona, non essendo possibile che per lo stesso paghi un altro.

Questo vale anche quando a compiere il fatto sia un minorenne.

Diverso, invece, è il discorso riguardante le conseguenze civili del reato, cioè il risarcimento.

Devianza giovanile

Devianza giovanile: i genitori rispondono del reato del figlio?

La legge dice che ogni reato che abbia causato un danno, patrimoniale o non patrimoniale, obbliga al risarcimento il colpevole e le persone che, a norma delle leggi civili, devono rispondere per il fatto del primo. In altre parole, la responsabilità civile per il reato si estende oltre la persona del colpevole penalmente.

Secondo il codice civile, in caso di danno cagionato da persona incapace di intendere e di volere, il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell’incapace stesso, a meno che non dimostri di non aver potuto in nessun modo impedire il fatto.

Inoltre, i genitori sono responsabili del danno derivante dal fatto illecito dei figli minori soggetti alla loro tutela che abitano con essi.

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che, salvo prova contraria, i genitori rispondono dell’illecito del figlio minore.

Per quanto attiene invece il minore di diciotto anni che abbia compiuto i quattordici anni, questo sarà imputabile, a meno che non si fornisca la prova della sua incapacità (artt. 97 e 98 c.p.).

Devianza giovanile: conclusioni

Viviamo in un’epoca in cui abbiamo paura, non solo della pandemia, che ancora di più di ha spinto a chiuderci e quasi ad avere timore dell’altro.

Le grandi tecnologie ci consentono di arrivare ovunque, ma le diseguaglianze sono aumentate in maniera angosciante.

I ragazzi sono sempre più social, ma sempre più soli. E in molti casi sempre più lontani dalle famiglie, dai propri genitori, si sentono autonomi, padroni di un mondo  che li vede protagonisti diretti ed indiretti di un consumo costante di energie.

La loro ingenuità nel contesto della rete, soprattutto, è il loro grande punto debole. Facilmente soggiogabili, facilmente raggirabili, facilmente influenzabili.

La medesima ingenuità nel mondo reale li espone al rischio di assumere il ruolo di vittima o carnefice con la stessa medesima conseguenza di doverne accettare le conseguenze sul piano sociale ma soprattutto con loro stessi.

E gli adulti si accorgono di tutto questo?

Quello che dovrebbe aiutare il “mondo dei grandi”  è soffermarsi sul senso di responsabilità verso gli altri.

Quella Responsabilità verso gli altri (c.d. verso terzi) forse è la chiave per ridiscutere della devianza giovanile, delle sue cause e delle sue conseguenze, e delle responsabilità genitoriali, al di là delle argomentazioni giuridiche e dei riflessi in termini economici che ne derivano.

La consapevolezza e la presa d’atto che “deviare” per i ragazzi può significare sì “ribellione” ma potrebbe anche solo essere il riflesso dello specchio in cui guardano.

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