Perdita della potestà genitoriale, può accadere che madre o padre perdano la potestà sui propri figli?

E’ l’art. 330 codice civile che prevede che il giudice pronuncia la decadenza dalla responsabilità genitoriale laddove questi abbiano violato o trascurato i doveri riguardanti la responsabilità. Ipotesi di decadenza della potestà genitoriale si ha nel caso in cui l’abuso dei poteri da parte dei genitori è tale da arrecare un grave pregiudizio per i figli. Si può arrivare all’allontanamento dalla residenza familiare.

Perdita della potestà genitoriale: presupposti

Se il giudice ravvisa una grave violazione dei doveri inerenti la responsabilità genitoriale, senza che sia necessario un pericolo concreto di reiterazione del comportamento lesivo, pronuncia la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

Ratio della normativa

Lo scopo è, dunque, quello di proteggere i figli. Non solo questo. Infatti la norma ha pure una violenza sanzionatoria nei riguardi dei genitori per tutti gli inadempimenti commessi, ma non solo. La pronuncia di decadenza infatti ha un effetto preventivo, perché punta a evitare che possano essere messi in atto comportamenti pregiudizievoli nei confronti della prole. La decadenza dalla responsabilità genitoriale è, quindi, ispirata anche dalle esigenze di ordine pubblico. Per questo motivo potrebbe essere anche adottata d’ufficio, pure contro la volontà delle parti, in quanto la tutela della prole potrebbe essere vanificata qualora dipendesse solo da chi esercita la potestà.

Perdita della potestà genitoriale: conseguenze

La pronuncia di decadenza dalla responsabilità genitoriale non farà venir meno l’obbligo di mantenimento dei figli e tantomeno preclude la commissione del reato di cui all’articolo 570, comma I e II, del codice penale.

A tale decisione il giudice può arrivare indipendentemente dal fatto che il genitore abbia agito con l’intenzione di ledere gli interessi dei figli. Quanto all’attualità della condotta che arreca pregiudizio, perché si possa arrivare a tale decisione, il pregiudizio potrà essere anche soltanto potenziale. In altri termini, il giudice, nel pronunciarsi, dovrà esprimere una prognosi sull’effettiva possibilità di recupero dei genitori. Il giudice potrà avvalersi anche con l’eventuale supporto di parenti, terze persone o dei servizi territorialmente competenti. Naturalmente il giudicante dovrà esaminare, in concreto, ogni singolo elemento di fatto, e conseguentemente, l’organo giudicante potrà adottare tutti gli altri provvedimenti limitativi della potestà, proprio allo scopo di scongiurare maggiori danni per il figlio stesso.

perdita della potestà genitoriale

Quali sono i comportamenti pregiudizievoli a carico dei figli?

Alla luce di quanto spiegato, per poter pronunciare la decadenza devono sussistere delle condotte pregiudizievoli, ma in cosa consistono tali comportamenti attivi o passivi? Sicuramente le violenze sessuali e gli abusi in famiglia fanno scattare la perdita della potestà genitoriale.
Senz’altro verrà pronunciata la decadenza della potestà genitoriale quando ricorrono continue azioni violente, aggressive e vessatorie nei riguardi dei figli. La decadenza appare l’unica misura idonea pure nelle ipotesi di maltrattamenti inflitti da un genitore all’altro e non direttamente verso la prole, perché in tali circostanze si genera un clima che influisce sull’equilibrio psicofisico della prole, nonché sulla serenità familiare. Può ricorrere la decadenza quando il genitore è incline all’uso di sostanze stupefacenti, del tutto disinteressato alle necessità dei figli, nonché ai diritti degli stessi di natura materiale, morale e affettiva.

Nello specifico: il caso dell’abbandono del minore

Un caso specifico di decadenza dalla potestà genitoriale è quello dell’abbandono del minore, inteso dal punto di vista non solo materiale, ma anche morale. In situazioni di questo tipo il tribunale potrà anche dichiarare lo stato di adottabilità, che assorbe i provvedimenti di cui agli articoli 330 e 333 del codice civile. Occorre comunque far presente che, a norma dell’articolo 332, il genitore potrà essere reintegrato nella potestà quando vengono meno le motivazioni per la quale era stata pronunciata.
Sul punto la Corte di Cassazione ha affermato che il genitore può essere legittimato a impugnare il provvedimento di adozione in casi particolari, anche quando decaduto dall’esercizio della potestà genitoriale.

In conclusione

La materia che riguarda la perdita della potestà genitoriale è abbastanza delicata e complessa, in quanto sono numerose le variabili che entrano in gioco.
Ecco perché il supporto di un avvocato specializzato nel settore si rivela determinante per salvaguardare l’interesse della prole, nonché al fine di garantire una sana e corretta crescita dei figli.

Lo Studio Legale Capone offre ampia assistenza giudiziale e stragiudiziale anche in caso di abbandono di minore e perdita della potestà genitoriale, consigliando le soluzioni più adatte per il caso specifico.

Sarà quindi possibile fissare un appuntamento in studio o richiedere una consulenza legale online, per avere tutte le delucidazioni del caso e ogni informazione su come agire in giudizio.

CONSULENZA LEGALE ONLINE

Lo Studio Legale Capone opera in tutta Italia ed offre la propria consulenza legale online a distanza, attraverso l’utilizzo delle moderne piattaforme informatiche per colloqui in videoconferenza.

In tal modo si consente a chi fosse impossibilitato a recarsi presso lo studio professionale, di poter ricevere assistenza ed i pareri legali richiesti.