Molti giovani, cittadini extra-UE, si domandano come poter ottenere il visto per motivi di studio in Italia. A tal riguardo sarà necessario seguire un’apposita procedura che prevede come primo passaggio la presentazione di una richiesta al Paese d’origine dello studente, attraverso un appuntamento con l’ambasciata o il consolato italiano. Vediamo, quindi, più nello specifico come si articola l’iter e quali sono i documenti necessari da allegare all’istanza.
Come venire a studiare in Italia
Sono tanti cittadini stranieri e non comunitari che intendono intraprendere un percorso di studi in Italia, i quali saranno tenuti a munirsi di visto, ovvero di un’autorizzazione che consente l’ingresso sul nostro territorio nazionale per effettuare un soggiorno di lunga durata. La permanenza consentirà quindi di seguire un percorso di formazione, quali ad esempio quelli universitari, i programmi di scambio e di iniziative culturali, di ricerca, nonché corsi di istruzione secondaria superiore e tirocini formativi.
Secondo quanto previsto dall’articolo 39 bis, comma 4-bis del Testo Unico 286/89, lo straniero non comunitario, già regolare presso un altro stato europeo e che frequenta un programma di scambio, qualora dovesse proseguire gli studi in Italia non dovrà munirsi di alcun visto per l’ingresso.
La questione cambia per ogni altro soggetto extra-UE, il quale sarà tenuto a presentare, direttamente all’ambasciata oppure al consolato italiano nel paese di origine o di residenza, tutta una serie di documenti al fine di ottenere il visto per ragioni di studio. Nella maggior parte dei casi l’autorizzazione verrà rilasciata entro 90 giorni e dura per tutta la durata del corso di studi. Al massimo l’autorizzazione scade decorsi 12 mesi.
Visto per motivi di studio: la documentazione necessaria
Prima di inoltrare la richiesta di un visto d’ingresso in Italia per motivi di studio, presso le sedi competenti del paese di origine dello studente, sarà necessario compilare l’apposito modulo standard. Il fac-simile si può facilmente reperire e scaricare direttamente dal sito ufficiale del consolato oppure dell’ambasciata. Occorre poi avere una foto recente formato passaporto e documenti di viaggio che rimangono validi fino a tre mesi successivi dalla data di rilascio del visto.
Lo studente dovrà allegare alla richiesta di visto i riferimenti alla pre-iscrizione o iscrizione a un corso di studi, l’attestazione di domicilio in Italia e dichiarare di avere mezzi finanziari di autosostentamento. Più nel dettaglio, nella maggior parte dei casi è necessario disporre di 467,65 euro mensili per tutta la durata dell’anno accademico, ovvero un importo complessivo pari a euro 6.079,45 euro.
Il cittadino straniero non comunitario è chiamato a sottoscrivere un’adeguata polizza assicurativa per fronteggiare eventuali spese mediche e ospedaliere e dovrà avere la disponibilità di mezzi sufficienti per effettuare il rimpatrio.
Altro documento da presentare assieme alla domanda di visto sono la certificazione che riguarda la buona conoscenza della lingua italiana o inglese, considerato il corso prescelto. Nel caso il cui lo studente dovesse essere minorenne è anche necessario il benestare all’espatrio a firma di entrambi i genitori oppure, in mancanza, del tutore legale.
L’elenco dei documenti non è esaustivo perché bisogna sempre far riferimento alle circolari d’ingresso del MUR per avere informazioni maggiormente dettagliate. In alternativa si raccomanda di consultare il portale dei visti online, disponibile sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Vediamo come si articola l’iter e quali sono i documenti necessari da allegare all’istanza del visto per motivi di studio.
Ottenimento del visto per studiare in Italia
Una volta presentata la domanda con tutta la documentazione necessaria bisogna attendere circa 90 giorni per avere il regolare visto. Bisogna poi far presente che in molti casi la richiesta può essere effettuata anche telematicamente, procedura che consente di prendere un appuntamento e di avere delle informazioni aggiuntive sulle scuole e sugli alloggi.
Ultimata la procedura e ricevuta l’autorizzazione, lo studente potrà fare ingresso in Italia per studiare, ma non potrà convertire il documento in un permesso di soggiorno o in un visto di lavoro.
In conclusione
Alla luce di quanto spiegato, studiare in Italia è possibile anche per i cittadini che non fanno parte dell’Unione Europea, a condizione di esibire un regolare visto per motivi di studio per l’ingresso sul territorio nazionale e valido per la durata del corso. L’autorizzazione richiede un iter abbastanza articolato e un periodo di tempo più o meno lungo. La corretta compilazione del modulo standard e l’aggiunta di tutti gli allegati si rivelano aspetti determinanti per evitare il rigetto della domanda.
Ecco, quindi, che il supporto tecnico, cioè di un avvocato esperto sul campo, diventa indispensabile per poter affrontare senza problemi l’intera procedura così da avere maggior successo di accoglimento dell’istanza. L’assistenza tecnica è fondamentale anche in caso di rinnovo del visto all’interno dell’Italia, ma in alcune ipotesi precise, ovvero quando sorge la necessità di estendere il periodo di formazione oppure nel caso in cui lo studente dovesse iscriversi all’Università.
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